TIPOLOGIA: attentato
CAUSE: carica occultata
DATA: 17 aprile 2013
STATO: Texas
LUOGO: West, West Fertilizer Co.
Plant
MORTI: 15
FERITI: 267
Analisi e ricostruzione a cura di Luigi Sistu
È il 17 aprile 2013, sta calando il buio sulla West Fertilizer, tra i
vari sili dello stabilimento e i capannoni una figura si muove in silenzio,
nell’ombra, si allontana in direzione delle campagne oltre la ferrovia. La West
Fertilizer Company è una fabbrica di Nitrato d’Ammonio, un fertilizzante, preparato per la prima volta nel 1659
da Johann Rudolph Glauber, un chimico e
farmacista tedesco considerato uno dei fondatori della chimica industriale
moderna e precursore dell’ingegneria chimica. Descritto da Glauber come “nitrum
flammans” per via del colore giallo della sua fiamma, il chimico e ingegnere
svedese Alfred Nobel nel 1870 ne aveva scoperto l’esplosività trasformandolo in
un prodotto non più di uso esclusivo per l’agricoltura bensì una delle basi per
miscele esplosive più richieste al mondo. Situato nei pressi di West, una
piccola comunità rurale di circa 2.800 residenti nella contea di McLennan, lo
stabilimento di produzione della West Fertilizer Co. Plant si trova a 32
chilometri a nord di Waco, capoluogo della contea di McLennan Country nel Texas
centrale, lungo il corridoio dell'Interstate 35. La fabbrica è costruita in
periferia, al confine nord-orientale della città e in prossimità di una casa di
cura, due scuole, un condominio, campi agricoli, ranch e case sporadiche, la
fabbrica. Iniziata a costruire nel 1958, con i suoi nove dipendenti e di
proprietà della Adair Grain Inc. di Donald Adair e sua moglie Wanda, fornisce i
suoi prodotti agli agricoltori dal 1962. L’impianto di stoccaggio, costituito
da un silo centrale e una stecca più bassa, contiene il Nitrato d’Ammonio che
viene giornalmente stoccato sfuso negli scompartimenti interni della porzione centrale
e in barili stagni provvisoriamente chiusi in vagoni ferroviari in stallo
all’esterno. Inoltre, magnesio di potassio, cloruro di potassio, fosfato biammonico
e solfato d’ammonio, sono depositati in scompartimenti a pettine accanto a
quello principale di Nitrato d’Ammonio e delle cisterne di ammoniaca anidra,
installate nel 1963, sorgono sul piazzale esterno accanto alla struttura
principale. Lo stabilimento, paradossalmente sprovvisto sin dalla sua apertura
di un sistema di antifurto e di un perimetro recintato, ha invece attivo un impianto
di videosorveglianza installato solo nel 2009 solo dopo le continue raccomandazioni
delle forze dell’ordine a causa di una lunga serie di furti per la crescente
domanda alla quale i produttori di metanfetamine dovevano sopperire
incrementando la materia prima e puntando quindi ai facili, costantemente
forniti e scarsamente protetti depositi di ammoniaca. Ma le telecamere,
deterrente forse sufficiente a scoraggiare i ladri, questa sera non lo sono
state abbastanza a che non venisse lasciato un piccolo pacco occultato dietro
alcuni barili proprio dietro la stecca dello stoccaggio. La figura che si
allontana sempre di più è Bryce Reed, 31 anni, un paramedico della squadra di
pronto intervento di West. Sposato, con una vita complicata, triste e
insoddisfatta che cerca di mascherare agli amici e ai vicini, si è creato una
vita immaginaria fatta di viaggi, di spole tra Dubai e l’Europa, di incarichi
al Pentagono, la sede del quartier generale del Dipartimento della difesa degli
Stati Uniti d’America, di ruoli nella SWAT di West, la squadra speciale
d’assalto della Polizia, di studi mai conseguiti con una laurea specialistica in
scienze infermieristiche all’Excelsior College di Albay, e oltre ad essere, tra
le altre cose, Presidente e Amministratore Delegato della Silentium Group e
Direttore delle Operazioni alla Bare Fruit Ministries, due organizzazioni di
fantasia composte solo da lui e sua moglie. Nel pacco, nascosto in tutta fretta
prima che qualcuno si potesse accorgere della sua presenza, è confezionato un
ordigno di fabbricazione artigianale costituito da una carica esplosiva principale
che funge da accenditore per una seconda incendiaria. L’elemento incendiario,
una piccola tanica di benzina, si trova a contatto con quella esplosiva, una
pipe-bomb, una sezione di tubo idraulico in acciaio zincato di 20 centimetri di
lunghezza e 25 millimetri di diametro, sigillato alle estremità con due tappi a
vite e contenente Polvere Nera industriale, un esplosivo costituito da 74,65%
di nitrato di potassio, 13,50% di carbone e 11,85% di zolfo, ricetta arrivata
fino ai giorni nostri grazie al monaco e scienziato Ruggero Bacone nel 1249
modificando quella comparsa per la prima volta in un'opera di Wu Ching Toung Yao
nel 1044. Una miccia lunga un metro e mezzo del tipo Visco, un cordino per uso
pirotecnico con un nucleo di Polvere Nera avvolto in diversi strati di tessuto
ricoperto da cera per impermeabilizzazione e variante della versione in cotone
impermeabile discendente da quello in canapa catramata brevettata il 6 settembre
1836 da William Bickford, sta bruciando con una velocità di 100 secondi per
metro lineare. Sono le ore 19:31, la fiamma della miccia raggiunge l’estremità superiore
del tubo metallico scomparendo all’interno del foro creato esattamente al
centro del tappo filettato. Al centro dell’involucro i gas si riscaldano, si
espandono rapidamente verso l'esterno generando altissima pressione e
temperatura. In una frazione di secondo la pressione creata è sufficiente a
superare la resistenza del rivestimento metallico che imprime la stessa
velocità di reazione all'involucro, la bomba esplode con una velocità di 1.400
metri al secondo con una fiammata di 2.700 gradi centigradi che squarcia la
tanica di carburante. La benzina si incendia generando una palla di fuoco del
diametro di 15 metri che investe la porzione nord del capannone principale fino
alla copertura e appiccando un incendio che si allarga in pochi secondi fino
alla zona di stoccaggio delle materie prime. L’intero capannone, diviso in
scompartimenti aperti frontalmente per facilitare le operazioni di carico, posati
su una robusta lastra di calcestruzzo armato e divisi solo da alte paratie in
legno, prende fuoco in una manciata di minuti. Nello stabilimento suona
l’allarme, dalla caserma dei Vigili del Fuoco si mobilitano le prime squadre
che si precipitano a sirene spiegate verso la colonna di fumo sempre più grande.
Ci vogliono 7 minuti perché le autopompe arrivino sul posto, le fiamme sono
alte ma nessuno ha la reale percezione di quello sta per succedere. Mentre
tutti sono concentrati sul fuoco che sta divampando all’esterno, l’interno
degli scompartimenti e soprattutto di quello principale largo 2,45 metri, lungo
6,10 e alto 9,20 contenente 30 tonnellate di materiale si sta scaldando con una
velocità impressionante. Le fiamme che non si fermano, il legno della struttura
e le botole di aerazione sulla copertura che stanno facendo affluire ossigeno
all’interno della stecca stanno trasformando il Nitrato d’Ammonio in una bomba
ad orologeria. Mentre i pompieri cercano di abbassare la temperatura scaricando
sulle fiamme centinaia di litri d’acqua al secondo, la pressione all’interno
dello scompartimento principale è cresciuta in maniera esponenziale. Sono le
ore 19:50, la temperatura raggiunge i 2.000 gradi centigradi superando la
soglia critica, una parte del Nitrato d’Ammonio esplode con una velocità di
2.500 metri al secondo attivando una reazione a catena che innesca l’intero
scompartimento. Mentre vicino alle cisterne 10 vigili del fuoco sono alle prese
con fiamme alte 8 metri e 3 volontari del soccorso cercano di mettere in salvo gli
ultimi due residenti da una delle unità abitative di un complesso di 50
appartamenti poco lontano, l’impianto salta in aria inghiottito da una sfera di
27 milioni di litri di gas ad alta pressione. Con una potenza di 12 tonnellate
di Trinitrotoluene, l’esplosivo preparato la prima volta nel 1863 dal chimico
tedesco Julius Wilbrand, l’esplosione cancella la West Fertilizer Co.. Un’onda
d’urto mostruosa appiattisce la fabbrica, i sili, le strutture di servizio,
schiaccia le cisterne e prosegue con una forza tale da impattare sul terrapieno
della ferrovia e deformare sia i binari della linea commerciale che quelli
dello scambio industriale, sollevando per 2 metri, rovesciando su un lato e aprendo
come un barattolo un vagone merci contenente 100 tonnellate di Nitrato
d’Ammonio che si riversano sul terreno e per puro caso non si innescano. La
United States Geological Survey registra l'esplosione come una scossa di
magnitudo 2,1 della scala Richter. Ad Hillsboro, Waxahachie, DeSoto, Arlington,
la terra trema. Ad Abbot, 11 chilometri a nord-ovest, saltano i vetri. Dopo
aver disintegrato l’impianto e trasformato la lastra di calcestruzzo in
proiettili delle dimensioni di 50 centimetri e del peso di 400 chilogrammi
sparati alla velocità di 600 chilometri orari, l’onda di sovrappressione accelera
vaporizzando i parchi giochi e investendo lo stabile di 50 appartamenti a 46
metri in direzione ovest. Il caseggiato viene completamente spogliato delle
facciate, la forza dell’esplosione lo sbriciola lasciando in piedi solo lo
scheletro. Soccorritori e residenti vengono sorpresi durante la fuga, i loro
corpi sono fatti a pezzi e catapultati a decine di metri. Dopo aver raso al
suolo la stecca di appartamenti l’onda d’urto raggiunge il distretto scolastico,
la struttura in calcestruzzo armato ed elementi prefabbricati della West
Intermediate School viene squassata, i solai si deformano e i muri si aprono,
le aule sono attraversate da una tempesta che fa volare gli arredi, saltare le
finestre e piegare gli elementi in acciaio facendo collassare la copertura
della palestra e della caffetteria. Alla West Middle School le facciate in
mattoni, le finestre, le porte e i controsoffitti non reggono l’urto ed escono
dal proprio asse. Ma è la West High School con la sua struttura in calcestruzzo
armato e acciaio ad incassare pesantemente l’onda di sovrappressione. La prima
ad essere colpita è l'ala nord, l'area delle attività. Le due palestre, le due
sale pesi e lo spogliatoio di atletica leggera sono devastate. Nell’ala sud, le
aule e la grande sala conferenze subiscono i danni maggiori assieme all’atrio,
agli uffici amministrativi, alla zona comune, alla biblioteca, alla cucina e all’auditorium,
col crollo dei soffitti, l’apertura delle murature e l’esplosione degli elementi
strutturali. È un disastro. Dopo una corsa di 450 metri l’esplosione si abbatte
prima sulla casa di cura West Rest Haven con all’interno 135 ospiti, dove la
facciata in mattoni e le capriate in legno di copertura non resistono
all’impatto crollando assieme a parte del tetto, poi sulla Emergency Medical
Service, in cui i bulloni dei pannelli in laminato e della travatura in acciaio
si spezzano incurvando la struttura verso l’interno, e infine sulla West
Administration Building, dove termina la sua furia impattando sul muro
perimetrale e sui vetri antisfondamento incrinandoli pesantemente. Attorno, le
unità residenziali vengono martoriate una ad una, l’onda pressoria le passa da
parte a parte distruggendole, di alcune non resta in piedi niente, perfino le
fondazioni sono strappate dal terreno come radici al passaggio di un ciclone.
Per 17 isolati, di 700 abitazioni l’onda di sovrappressione ne trapassa 348, 142
vengono completamente distrutte, 78 perdono le finestre, le porte, parte del
tetto e delle pareti che si rovesciano nei giardini, 128 sono crivellate da
migliaia di schegge di ferro e calcestruzzo. Un gigantesco fungo grigio si alza
sopra il centro abitato lasciando sotto di esso un cratere di 28,3 metri di
diametro e 3,6 metri di profondità, 15 morti e 267 feriti. Contusioni,
lacerazioni, traumi penetranti, traumi cerebrali, lesioni agli occhi e ai
timpani, non c’è un angolo della città in cui non si senta urlare e piangere,
l’esplosione ha colto tutti di sorpresa. In pochi secondi West brucia, una
tempesta di fuoco inghiotte le case con dentro decine di persone ancora intrappolate
sotto le macerie. Arrivano le squadre di soccorso, lo scenario che si apre agli
occhi degli operatori è quello di un bombardamento, in un raggio di 500 metri qualsiasi
cosa porta i segni del disastro e non c’è tempo da perdere, bisogna fare in
fretta perché ogni minuto è prezioso. Mentre i Vigili del Fuoco si organizzano
per passare al setaccio casa per casa viene dato l’ordine di interrompere
l’erogazione del gas per evitare esplosioni isolate. L’operazione di
evacuazione per i 2.800 residenti è iniziata, ci vorrà tutta la notte, gli
sfollati e i feriti meno gravi saranno condotti nell’ospedale da campo appena
allestito nel vicino impianto di football. Tra i paramedici c’è anche Bryce Reed,
è stato tra i primi ad arrivare e ora è fuori dalla tenda, sul piazzale, tra le
barelle che osserva in cielo la nube tossica che continua a salire.
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