TIPOLOGIA: attentato
CAUSE: cariche occultate, auto-bomba
suicida
DATA: 18 maggio 1927
STATO: Michigan
LUOGO: Bath Township, Bath Consolidated School
MORTI: 46
FERITI: 58
Analisi e ricostruzione a cura di Luigi Sistu
È il 18 maggio 1927 e nella cittadina di Bath Township è una soleggiata
giornata di primavera. Nel Michigan è l'ultima settimana dell'anno scolastico e
le lezioni sono iniziate, come di consueto, alle ore 7:30. Andrew P. Kehoe è
seduto sulla sua sedia preferita sotto il portico di casa. Ha lo sguardo concentrato,
si prepara. È un ingegnere elettrico, vive con sua moglie Ellen “Nellie” Price,
sono sposati dal 1912 e il loro è un matrimonio normale, tra alti e bassi, come
ogni coppia. Vivono fuori città in una fattoria con 75 ettari di terra, un bel
lotto comprato nel 1919 e pagato 12 mila dollari, metà dell’importo versato in
contanti e il restanti coperto da un’ipoteca. Dopo anni di spostamenti e
traslochi quel posto li aveva stregati a tal punto che avevano deciso di fermarcisi.
I vicini di casa considerano Kehoe un uomo intelligente, brillante, ma
impaziente e collerico con chi non la pensa come lui. Sempre pulito e
meticolosamente vestito, è famoso per avere l'abitudine di cambiarsi la camicia
non appena quella che indossa si sporchi, anche in maniera leggera. Non tollera
la superficialità e non perdona gli errori, tanto da picchiare a morte un
cavallo esausto dal lavoro, uccidere il cane del vicino poiché seccato delle
continue intrusioni nel suo terreno e del costante abbaiare, o addirittura
arrivare a mettere in discussione le proprie capacità meccaniche e gestionali. La
propensione per l’ingegneria Kehoe l’aveva mostrata fin da bambino, amava
armeggiare con gli attrezzi e creare proprie invenzioni. Cresciuto nella città canadese
di Tecumseh con i suoi 12 fratelli, all’età di 18 anni dopo la morte della
madre il padre aveva sposato una donna addirittura più giovane del figlio che
aveva provocato un crollo emotivo nel ragazzo costretto poi ad andare via di
casa. Dopo aver studiato ingegneria elettrica prima al Michigan State College e
poi nel Missouri, nel 1905 era tornato a casa per ereditare la proprietà del
padre ormai malato e vista questa in pericolo dalla nuova moglie che si era
presa cura di lui e della sua artrite che lo aveva mese dopo mese paralizzato,
si era sbarazzato di lei manomettendo una stufa a petrolio che le era esplosa
addosso mentre la donna cercava di accendere la fiamma pilota, morendo avvolta
dalle fiamme incrementate inconsapevolmente da chi aveva cercato di spegnerle
gettandole addosso dell’acqua. Essendogli stata riconosciuta la qualità di
persona parsimoniosa nel 1924 era stato nominato tesoriere della scuola di Bath,
battendosi per la riduzione delle tasse e contestando una cattiva
amministrazione al precedente responsabile, il sovrintendente Emory Huyck, reo
di aver imposto una tassa alla collettività per sovvenzionare la costruzione
della scuola, imposta che aveva pesato sulle già precarie condizioni
finanziarie della sua famiglia. Appena arrivato Kehoe si era reso subito conto
che Bath fosse comunità agricola rurale strettamente conservatrice, le prime
linee elettriche erano arrivate da poco e i membri della comunità avevano
accettato con un po’ di titubanza anche il raggruppamento delle scuole in
un’unica struttura in modo da creare, per la prima volta, aule separate per
ogni corso per consentire ai bambini di continuare la loro formazione
attraverso la scuola superiore. Contro ogni aspettativa, l’istituto era
cresciuto da subito passando dai 236 studenti del 1922 ai 314 del 1927, piano
di consolidamento che si era purtroppo ripercosso sulle tasse facendo lievitare
significativamente quelle sulle proprietà. Come se non bastasse, sua moglie
Nellie si era ammalata di tubercolosi e dovendo, di conseguenza, subire
ripetuti ricoveri ospedalieri, la malattia aveva giocato un ruolo importante
nel peggioramento della situazione finanziaria della famiglia che aveva
iniziato ad indebitarsi pesantemente smettendo perfino di saldare il debito sulla
proprietà e costringendo la banca creditrice, che aveva diritto di riscatto, di
avviare un procedimento legale che gli permetteva di acquisire una delle più
belle fattorie della comunità, con una casa a tre piani, un ampio portico e 185
acri di terra ricca, ideale per qualsiasi tipo di coltivazione. Kehoe non avrebbe
mai permesso che la sua vita, anni di sacrifici e di investimenti, gli venisse
portata via, non ora e non così. In pochi mesi la rabbia lo aveva logorato
dall’interno, aveva innestato in Kehoe il seme della follia permettendogli di
pianificare, nel corso di un anno, la punizione perfetta. Aveva messo qualche
soldo da parte, aveva cambiato i pneumatici al furgone per renderlo sicuro, aveva
comprato una serie di bobine in rame e degli orologi, tutti acquisti in posti
diversi in città diverse. Essendo in grado di maneggiare con familiarità
l’attrezzatura elettrica ed essendo persona di fiducia dell’Istituto impegnato
nella manutenzione degli impianti, l’uomo aveva avuto libero accesso alla struttura
e la sua presenza nell'edificio non aveva mai destato alcun sospetto. Nel suo
piano, organizzato in mesi di lavoro, ogni operazione era stata eseguita sotto
gli occhi di tutti. “Il contadino della Dinamite”, ecco come lo aveva
ribattezzato il vicino, poiché la sua professione gli aveva consentito l’acquisto
di oltre una tonnellata di Pirotolo, un esplosivo originario della Prima Guerra
Mondiale, costituito da una percentuale del 60% di Polvere Infume, l’invenzione
del chimico francese Paul Marie Eugène Vieille attraverso la gelatinizzazione con
una miscela di etere ed alcool della Nitrocellulosa scoperta da
Christian Friedrich Schönbein nel 1846, 34% di salnitro e 6% di Nitroglicerina,
sostanza sintetizzata dal chimico e medico italiano Ascanio Sobrero nel 1847 proprio
dalla Nitrocellulosa. Nato dallo scopo di riutilizzare l’enorme eccedenza del
dopoguerra delle Polvere Infume, la polvere da sparo di
tipo propellente completamente diverso dalle altre e in grado di
sviluppare un’energia tre volte superiore ma producendo fumi di combustione
molto ridotti, il Pirotolo è prodotto dall’azienda chimica ottocentesca del
chimico francese Eleuthère Irénée du Pont, allievo del chimico, biologo,
filosofo ed economista Antoine Lavoisier. La DuPont Company lo produce negli
stabilimenti di Gibbstown, nel New Jersey, di Barksdale, nel Wisconsin e di Washington.
Oltre a questo, Kehoe era riuscito ad acquistare nella cittadina di Lansing anche
due casse di Dinamite a base attiva, brevettata dal chimico e ingegnere svedese
Alfred Nobel nel 1867 e composta per il 75% dalla Nitroglicerina sintetizzata
dal chimico e medico italiano Ascanio Sobrero nel 1847 dalla Nitrocellulosa,
prodotto esplosivo scoperto da Christian Friedrich Schönbein nel 1846, e da un 25%
di segatura e nitrato di sodio, Dinamite evoluzione di quella a base inerte andando
a sostituire con questo 25% quello originario di farina di roccia silicea
sedimentaria di origine organica. Kehoe non è l’unico ad essere solito utilizzare
l’esplosivo per scavi, rimozione di tronchi d’albero o l’eliminazione delle
pietre nei terreni da arare, anche altri proprietari terrieri ne fanno uso, ma
a differenza dei suoi vicini Kehoe ne avrebbe fatto un uso “diverso”. Per un
intero anno ha lavorato al suo piano, un piano macabro quanto geniale e ora seduto
sulla sua sedia a dondolo ci pensa e ci ripensa, guardando il portico per
l’ultima volta. Prima di lasciare la proprietà ripassa mentalmente ogni
preparativo, controlla in maniera metodica che non gli sia sfuggito nulla, che
niente venga lasciato irrisolto. Durante le riparazioni all’impianto di
illuminazione scolastica si è occupato della sistemazione dei cablaggi che
collegano le due ali dell’edificio. Mentre tutti, dal corpo insegnanti agli
alunni, dagli impiegati di segreteria alle forze di polizia, sono convinti che
chi si spostava da un’ala all’altra della struttura con la scala sotto il braccio
per fissare i fili elettrici al soffitto fosse un manutentore, un uomo di
fiducia, l’Andrew P. Kehoe un po’ burbero ma affidabile che tutti conoscevano,
in realtà ne ha minato il piano seminterrato con 420 chilogrammi di esplosivo
ciascuno. Secondo i suoi calcoli, la Dinamite, in minore quantità ma di maggior
potenza, avrebbe fatto da carica primaria trasformando il Pirotolo in una
gigantesca bomba incendiaria attivata da un circuito di detonatori elettrici
collegati in serie alimentati da un pacco batterie attivato da una rastrelliera
di congegni meccanici ad tempo. Al momento stabilito, il circuito si sarebbe
chiuso accendendo i detonatori elettrici, i cilindretti in alluminio inventati
nel 1876 da Julius Smith riempiti con una miscela incendiaria che arma del Fulminato
di Mercurio, un esplosivo primario sensibilissimo agli urti e al calore,
sintetizzato già nel XVII secolo e perfezionato nel 1799 dal chimico
inglese Edward Howard. Questi avrebbero innescato i candelotti di Dinamite e di
conseguenza il Pirotolo in una devastante esplosione in sequenza. Sono le ore
08:00, Kehoe lascia il porticato per entrare in casa. Ne esce dopo pochi minuti
per dirigersi al fienile, qui prende del filo spinato, lega i cavalli e avvia
una sveglia. Subito dopo prende una borsa piena di candelotti di Dinamite, la
chiude sul Pickup all’interno di una cassa riempita in precedenza con oggetti
di metallo e guarda un’ultima volta la sua terra, il suo fienile, la sua
proprietà, una proprietà costruita con sudore e sangue in anni di sacrifici. È
solo, sua moglie non c’è, Ellen è legata con la gola tagliata nella sua camera
da letto. Andrew ormai è determinato ad andare avanti, mette in moto e si
allontana, il suo Pickup è perfetto, sa che non lo tradirà, gli pneumatici
nuovi garantiranno un trasporto senza intoppi verso il centro cittadino. Dietro
di lui lascia un cartello appeso alla recinzione di uno dei confini della
proprietà con scritto “Criminali si diventa, non si nasce". I vicini lo
vedono, lo chiamano ma non hanno risposta se non un cenno con ghigno arrogante.
Sono le ore 08:45, mentre Ellen esala l’ultimo respiro, due sveglie accanto a
lei chiudono un circuito elettrico. La casa salta in aria seguita dal fienile.
Quattro bombe temporizzate si portano via “Nellie”, gli animali, il lavoro e
gli affetti di una vita passata assieme. Lo spostamento d’aria e la fiammata di
4.200 gradi centigradi li dilaniano. Il corpo della donna viene fracassato da
una trave e il resto del corpo dilaniato. Una tempesta di fuoco consuma in
pochi istanti la fattoria lasciando in piedi solo il camino. Kehoe, che sente
il boato alle sue spalle, non ha un fremito, non una lacrima, si preoccupa solo
di guidare piano per non creare sussulti al cassone, il delicato carico che
porta dietro deve arrivare intatto a destinazione. In città per strada non c’è
quasi nessuno, è ancora presto, i bambini sono a scuola ed è proprio lì che alle
ore 09:45 una delle sveglie si ferma. Il martelletto che batte sulla campanella
chiude il circuito che consente alle batterie di rilasciare la corrente sulla
linea. Il ponticello all’interno dei detonatori diventa incandescente, la miscela
incendiaria brucia, il Fulminato di Mercurio detona innescando la Dinamite che
accende il Pirotolo. L'edificio scolastico trema, una sfera di fuoco investe
l’ala nord che crolla sulla scuola elementare. Il boato è terrificante, investe
perfino Kehoe che si dirige verso la scuola col suo Ford, è talmente forte da
raggiungere la sua proprietà lasciando atterrito chi si è precipitato sul posto
attirato dal fumo. L’uomo arriva davanti all’edificio, il quartiere è avvolto
nella polvere, è stato come un terremoto. Il pavimento si è alzato di diversi
metri, scrivanie, librerie, banchi, sono stati lanciati per aria coi bambini,
alcuni catapultati fin fuori dell’edificio. L’ala nord è collassata su sé
stessa, parte del muro si è sbriciolato e una sezione del tetto si è riversato
sul pavimento piantandosi sui resti delle aule del primo piano. Le pareti
esterne si sono sgretolate ai lati mentre le posteriori sono rimaste in piedi
in un equilibrio precario. I piccoli corpi spuntano dalle macerie,
irriconoscibili, coperti di intonaco e sangue. Le grida dei bambini si
mischiano a quelle frenetiche dei genitori che si precipitano a scaglioni sul
posto. La scena è terribile, caotica. Bernice Sterling, una delle maestre,
barcolla tra i detriti con lo sguardo perso nel vuoto, passa accanto ai corpi
nel prato, non si accorge di niente. Uni centinaio di uomini cercano di
spostare le pietre e le travi di legno alla disperata ricerca di qualcuno ancora
vivo. 275 bambini erano a lezione, quasi ogni famiglia della comunità ha in
questa scuola almeno un figlio. Kehoe
osserva il risultato del suo lavoro, quella montagna di macerie, quelle madri
in lacrime che corrono verso il fumo chiedendo notizie dei loro bambini. Le
pareti sono colorate di rosso, attorno ci sono 38 piccoli corpi che non hanno
più una forma, non hanno più un viso, alcuni arti sono appesi a ciò che prima
era un muro. I resti di due insegnanti sono sotto tonnellate di pietra,
mattoni, legno, i pilastri ne hanno devastato le figure rovesciandocisi sopra. Un
bambino cammina verso i vigili del fuoco, è bianco in volto e gli manca un
braccio, riesce a malapena ad emettere un suono prima di crollare a terra.
Mentre lo Sparrow Hospital e il St. Lawrence Hospital di Lansing vengono
allertati e aspettano i primi feriti, Andrew osserva tutto con aria
soddisfatta. Si guarda attorno, cerca una persona in particolare, eccola, è il
sovrintendente alla gestione dei fondi scolastici Emory Huyck. Kehoe lo chiama,
vuole che lo raggiunga alla macchina, è lui il principale responsabile
dell’aumento delle tasse per i proprietari terrieri, è lui che Kehoe ritiene
responsabile per la sua vita andata a rotoli. Huyck, un po’ distratto e un po’
incuriosito si avvicina al Pickup, non vede cosa Kehoe ha in mano, non fino a
quando è a pochi centimetri dal finestrino. Il fucile Winchester calibro 30
acquistato nel dicembre 1926 e puntato in direzione del sedile posteriore fa
fuoco: la Dinamite nella cassa, sensibilissima al calore quanto agli urti,
esplode trasformando il Ford Model T Pickup Truck in un’autobomba. Kehoe, Huyck
e due soccorritori vengono fatti a pezzi, gli arti vengono strappati, i crani
esplodono e mentre ciò che rimane è proiettato a 18 metri di distanza, il
motore viene scagliato come un proiettile nella direzione opposta, verso la
scuola. Il piccolo motore da quattro cilindri in linea da 2,9 litri che si
avvicina a gran velocità è l’ultima cosa che il piccolo Cleo Claton vede prima
di essere schiacciato. Ha 8 anni. Di lui resterà ben poco, mentre una nube di schegge
di metallo si allarga a raggiera crivellando, ferendo, squartando. È un
massacro, un altro. Una madre tiene in braccio il figlio senza vita mentre a
terra un vigile del fuoco cerca la sua gamba. Ma immediatamente qualcuno grida,
tutto si ferma, dei fili intrecciati spuntano dai detriti: è il resto
dell’esplosivo, ancora collegato ai timer, occultato nelle fondazioni dell’ala
sud dell'edificio. I cablaggi sono stati danneggiati dalla prima esplosione che
ha interrotto il flusso di corrente dalle batterie ai detonatori. Se le travi
non avessero trascinato, collassando, parte dei collegamenti elettrici, i morti
non si sarebbero fermati a 45 e i feriti a 58. Ma una pagina nera nella storia
americana è stata comunque scritta. Andrew P. Kehoe, nella sua lucida follia,
ha voluto vendicarsi con una strage di innocenti. Vedendo il suo mondo
sgretolarsi attorno ha voluto lasciarlo con un gesto senza precedenti, quello
che sarebbe stato ricordato negli anni a venire come il primo massacro
scolastico della storia.
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